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I percettori del Reddito di Cittadinanza dovranno presentare una nuova domanda di Assegno Unico e Universale

Se il titolare di RDC percepisce anche l’Assegno Unico deve presentare la domanda per l’AUUF entro la fine del mese di percezione del Reddito di Cittadinanza per poter percepire l’assegno con continuità a decorrere dal mese successivo la fine dell’erogazione del Reddito Di Cittadinanza.

In virtù di questa modifica, l’Inps precisa che la Legge di Bilancio 2023 ha previsto che al 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 il RDC è riconosciuto ai beneficiari nel limite massimo di sette mensilità

Sono esclusi da tale limite di durata, i nuclei familiari al cui interno vi siano persone con disabilità (DPCM n. 159/2013), minorenni o persone con almeno sessant’anni di età (compresi i percettori di Pensione di cittadinanza). Inoltre, Il decreto-legge n. 48/2023 ha disposto che il limite dei sette mesi non si applica per i percettori del RDC per i quali venga comunicata all’INPS la presa in carico da parte dei servizi sociali.

RISCHIO LAVORATIVO DA CALORE ESTIVO

Leggi il nostro volantino sul rischio da calore estivo e sugli infortuni da colpo di calore!

IMPORTANTE COMUNICAZIONE ALLE LAVORATRICI ED AI LAVORATORI DELL'ARTIGIANATO IN EMILIA ROMAGNA

Gli accordi in Emilia-Romagna sul "welfare contrattuale", sottoscritti tra i Sindacati CGIL CISL UIL e le Associazioni dei Datori di lavoro dell'Artigianato, prevedono per le lavoratrici e i lavoratori
dipendenti di aziende artigiane il diritto ad ottenere sussidi e rimborsi per diverse spese personali e familiari.

volantino 6 luglio 23

 

TUTELA INFORTUNI RLS (RAPPRESENTANTI LAVORATORI PER LA SICUREZZA)

Con la circolare n. 23 del 1° giugno 2023 l'Inail fornisce chiarimenti sugli infortuni accaduti ai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS), aziendali o di unità produttiva, territoriali e di sito produttivo.

"Gli eventi lesivi accaduti ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS), aziendali o di unità produttiva, territoriali (RLST) e di sito produttivo (RLSSP), di cui al decreto legislativo n. 81 del 2008, che occorrono agli stessi nell’esercizio delle loro funzioni o ad esse strumentalmente collegati, sono da considerarsi infortuni avvenuti in occasione di lavoro e quindi sono compresi nella tutela assicurativa Inail".

Scarica qui il testo della Circolare INAIL

CONGEDO PARENTALE: 1 MESE RETRIBUITO ALL'80% PER I LAVORATORI DIPENDENTI

L'Inps con Circolare n.45 del 16 maggio 2023 fornisce informazioni in merito alla fruizione del CONGEDO PARENTALE, per i lavoratori dipendenti pubblici e privati.

L'entrata in vigore della legge di bilancio 2023 ha disposto l’elevazione dal 30% all’80% della retribuzione, dell'indennizzo del congedo parentale per 1 solo mese, da fruire entro il 6° anno di vita del figlio (o entro 6 anni dall’ingresso in famiglia del minore in caso di adozione o di affidamento e, comunque, non oltre il compimento della maggiore età).

La novità interessa i congedi parentali decorrenti dal 1° gennaio 2023, pertanto l’indennizzo e’ riconosciuto ai genitori che terminano il congedo di maternità o, in alternativa, di paternità successivamente al 31 dicembre 2022.

Come già detto, l’indennità riguarda esclusivamente i lavoratori dipendenti: se un genitore è lavoratore dipendente e l’altro genitore non lo è, il mese di congedo parentale indennizzato all’80% della retribuzione spetta solo al genitore lavoratore dipendente.

Il mese indennizzato all’80% della retribuzione è uno solo per entrambi i genitori e può essere fruito in modalità ripartita tra gli stessi o da uno soltanto di essi. La fruizione “alternata” tra i genitori, non preclude la possibilità di fruirne nei medesimi giorni e per lo stesso figlio, come consentito per tutti i periodi di congedo parentale.

In sintesi:

  • 1 mese è indennizzato all’80% della retribuzione (nel limite dei 6 anni di vita - o entro 6 anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o di affidamento - del minore);
  • 8 mesi sono indennizzati al 30%, a prescindere dalla situazione reddituale;
  • i rimanenti 1 o 2 mesi, a seconda se due o un genitore presenti, non sono indennizzati, salvo il caso in cui il richiedente si trovi in una particolare condizione reddituale.

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